Nasce a Bitonto la “Rete per la Cura”, con l’obiettivo di promuovere l’educazione alla cura, divulgare e condividere buone pratiche che si ispirano alla metodologia didattica del service learning. Un progetto solidale lungimirante che si fonda sulla sinergia tra scuola, Comune e realtà del Terzo settore. Anche la nostra Fondazione “Giovanni XXIII” onlus ha aderito all’iniziativa che prende le mosse dall’Istituto Comprensivo “Sylos”impegnato da alcuni anni in attività di educazione alla cittadinanza, soprattutto attraverso il progetto “Io ho cura”, in adesione al Programma nazionale di Educazione Civica “Trasformiamo il futuro. Per la pace con la cura”, che ha consentito ai ragazzi di avere esperienze di cura in varie realtà socio-assistenziali in città.
La “Rete per la cura”, le cui finalità e azioni operative sono state sancite dal protocollo sottoscritto il 25 gennaio 2024, mette a sistema la collaborazione con il Comune di Bitonto e i soggetti del privato sociale coinvolti nel progetto (Fondazione “Opera Santi Medici Cosma e Damiano”, Fondazione “Giovanni XXIII”, Unitalsi – sottosezione di Bitonto, associazione “Buone Mani” e cooperativa sociale “Ops!”).
La presentazione ufficiale dell’iniziativa, coordinata dal giornalista Valentino Losito, si è svolta a Palazzo di Città in concomitanza con la terza “Giornata Nazionale della cura delle persone e del pianeta”, dedicata alla riscoperta del valore della cura di se stessi e degli altri, della città e del pianeta in cui viviamo.
Sono intervenuti, tra gli altri, per l’I.C. “Sylos”, la dirigente scolastica Filomena Bruno e la docente referente del progetto “Io ho cura”, Rosanna Castellano che hanno sottolineato come “la firma del protocollo sia il risultato di un percorso realizzato in sinergia con il privato sociale e l’istituzione comunale, che ha avuto come momento finale la partecipazione alla marcia Perugia-Assisi in quanto scuola aderente alla Rete delle Scuole per la Pace”.
Studenti protagonisti di un’esperienza educativa e solidale importante che traccia un solco indelebile per essere al fianco delle persone fragili e bisognose. “Con la firma di questo protocollo vi è la presa d’atto di una vocazione alla cura, che appartiene alla nostra città. Il Comune sostiene questo germoglio, sperando riesca a crescere e contagiare anche altre realtà sul territorio” ha dichiarato l’assessora al welfare, Silvia Altamura.
La proposta progettuale dell’IC Sylos “IOHOCURA” prosegue e sviluppa le esperienze di Service Learning realizzate nella scuola secondaria di primo grado, per promuovere una maggior conoscenza dei nuclei dell’insegnamento dell’Educazione Civica e del significato concreto della cittadinanza attiva, ma soprattutto per favorire lo sviluppo in contesti reali delle abilità e delle competenze del curriculum scolastico, in attuazione delle Indicazioni nazionali per il curricolo e degli orientamenti internazionali a collegare gli apprendimenti disciplinari alle competenze chiave di cittadinanza. In questa annualità, i ragazzi stanno proseguendo esperienze di cura, con la metodologia del Service Learning, presso la Mensa dei Poveri “Don Antonio Mattia” della Fondazione Opera Santi Medici (classe 3A coordinata dalla prof.ssa Antonia Saulle); l’UNITALSIsezione di Bitonto (classi 1H e 3E coordinate dalle prof.sse Annalisa Noviello e Anna Parisi); la RSA e il Centro Alzheimer della nostra Fondazione Giovanni XXIII (classe 2H coordinata dalle prof.sse Rosanna Castellano e Anna Parisi); l’Associazione di Volontariato per il contrasto alla povertà minorile “Buone Mani” (classe 3H coordinata dalla prof.ssa Rosanna Castellano); la cooperativa Sociale Ops per il contrasto alla povertà educativa (classe 3M coordinata dalla prof.ssa Pasqualina Cuoccio). Queste esperienze, che integrano apprendimento e servizio, hanno quindi consentito di avviare buone pratiche di Educazione alla cura, attraverso le quali gli studenti interiorizzano i valori fondamentali di giustizia, legalità, uguaglianza, solidarietà, rispetto e cura per l’ambiente. “Bitonto è città del sollievo e avere cura per gli altri si contrappone all’individualismo e all’indifferenza imperanti nella nostra società – ha dichiarato Giovanni Procacci, presidente della Fondazione Giovanni XXIII -. E’ fondamentale inculcare nei giovani l’educazione alla solidarietà, per tendere la mano al prossimo e avere disponibilità d’animo verso chi ha bisogno di cura, specie se questo interesse è riservato a persone che non rientrano nella cerchia dei parenti e degli amici”.
La “Rete per la cura” nasce dalla consapevolezza che l’impegno di “trasformare il futuro” è possibile solo se Scuola, Istituzioni, No Profit e Volontariato si uniscono facendosi promotori di alleanze creative e generative di una nuova comunità educante, seguendo anche il messaggio cristiano che papa San Giovanni Paolo II lanciò alla nostra città durante la sua storica visita del 26 febbraio 1984: “fatevi paladini della causa della solidarietà e della pace, offrite a tutti la testimonianza di una comunità che sa collaborare in spirito di costruttiva e lungimirante concordia”.